Lanciò la figlia dal balcone, giudizio immediato per l’uomo

Simona Cataldo

Giudizio immediato per tentato omicidio per il 41enne di Fisciano che il 30 ottobre scorso lanciò la figlia di due anni dal balcone della sua abitazione. A chiederlo è il sostituto procuratore Roberto Lenza della Procura di Nocera Inferiore. Nei giorni scorsi è stato depositato l’esito della perizia sullo stato mentale dell’uomo. Accertato dagli specialisti un «disturbo psicotico breve con marcato fattore di stress». L’uomo, insomma, al momento della tragedia, era in uno stato tale da escludere le sue capacità di intendere e di volere, ragion per cui la Procura ha chiesto giudizio immediato. Il processo, quindi, potrebbe anche concludersi dinanzi al gip. Il 41enne subito dopo il fatto confessò al gip di aver lanciato la figlia dalla finestra di casa, dopo aver sentito per giorni “la voce di Dio” che gli diceva di farlo. La dinamica di quanto accaduto fu ricostruita dai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino che ascoltarono vicini di casa, parenti e visionarono le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Qualche giorno prima della tragedia l’uomo si era recato dai carabinieri, dopo aver ricevuto un pacco postale. All’interno c’era un termometro, ordinato giorni prima, tuttavia il 40enne sospettava la presenza di una bomba destinata alla figlia. Dopo quell’episodio gli fu riscontrato uno stato di forte stress ed esaurimento. Ritornata a casa dopo dieci giorni di ricovero al Santobono di Napoli, la piccola fu stata affidarla congiuntamente alla madre e al nonno paterno. Nei prossimi giorni marito e moglie saranno ascoltati dai giudici del Tribunale dei Minori.

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