Le due facce della medaglia: Pestrin e Ciaramitaro

Redazione

La Salernitana che perde, penalizzata dagli errori, ma non demeritando, ha la faccia grintosa di Manolo Pestrin e la delusione di Maurizio Ciaramitaro. Nonostante la sconfitta, il primo è stato probabilmente il migliore in campo tra i granata e, come gli succede da qualche settimana ormai, è diventato il punto di riferimento in mezzo al campo per i compagni. Pestrin sin dai primi minuti di gara ha dimostrato di essere in palla, di poter reggere il confronto con i dirimpettai in maniera autoritaria. Viste le difficoltà incontrate dalla squadra, sotto già nel primo tempo, il mediano romano ha cercato personalmente la via del gol, suonando la carica con le sue conclusioni da fuori, che hanno messo in difficoltà Agazzi, salvato anche dai legni. Nella ripresa, poi, ha servito a Iunco l’assist per il gol che aveva illuso i granata di poter riaprire la partita. Anche quando il resto della truppa sembrava aver mollato, insomma, Pestrin ci ha sempre creduto e, anche se come al solito nella sua prova non mancano alcuni interventi killer che rischiano di pregiudicare il tutto, l’ex di Cesena e Messina sembra abbia compreso qual è il tipo di atteggiamento che serve per centrare la salvezza. L’altra faccia della medaglia è rappresentata da Maurizio Ciaramitaro. Al di là del disappunto palesato in maniera evidente al momento della sostituzione, il palermitano ancora non è riuscito a dimostrare tutto il suo reale valore. Tra equivoci tattici e una condizione fisica ancora da portare al top, l’ex del Chievo Verona non sempre è apparso a suo agio nello scacchiere granata. Non è un playmaker, non è un elemento di rottura e nemmeno un’ala pura, ma è di certo un giocatore di categoria superiore che però sta faticando ad inserirsi dopo sei mesi di inattività. Per questo Castori lo aspetta e fa affidamento anche sulle sue capacità per centrare l’obiettivo salvezza.

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