Una giornata fuori dalle mura carcerarie, per respirare la brezza marina e la libertà, accompagnati dal Garante Samuele Ciambriello

“Mare fuori”: per i detenuti, quello di Maiori

Ciambriello: «Ai detenuti non va tolta l’aria, va regalata una possibilità che coniuga dignità, inclusione sociale, relazioni umane e affettiva»
Ivano Montano

Mare fuori, quello di  Maiori, in costiera amalfitana, dove poter trascorrere una giornata spensierata fuori dalle mura del carcere di Secondigliano, respirare la brezza marina, respirare la vita, accompagnati dal Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello. Una giornata semplice, fatta di mare, sole e condivisione di un buon pranzo, ma che ha avuto lo straordinario sapore della rinascita. “Sono emozionato, dopo dieci anni, finalmente ho rivisto il mare” – ha raccontato Latif, al suo primo permesso dopo anni di spostamenti da un carcere all’altro – “È come respirare di nuovo. Non è solo libertà fisica, ma mentale, umana.”  I diversamente liberi sono stati accompagnati dalla loro psichiatra Concetta Perrotta, dal loro educatore di riferimento Gaetano Giannini e da due infermieri. Dopo un rigenerante bagno,  il pranzo: antipasti di costiera, scialatielli alla siciliana, frittura di pesce e per finire gelato e torta caprese per festeggiare il compleanno di Gennaro uno dei giovani tornati in  libertà.  “Ringrazio i magistrati di sorveglianza che hanno autorizzato questa gita al mare particolare – le parole di Ciambriello – Ai detenuti non va tolta l’aria ma va regalata una possibilità che coniuga dignità, inclusione sociale, relazioni umane e affettive, spensieratezza che aiuti loro a vivere la memoria per quello che hanno commesso e a recuperare in molti casi relazioni e valori che non hanno vissuto e a coltivare la  speranza in un reinserimento sociale .”   

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.