La Pasqua si preannuncia “blindata” per i contagiati

Niente “liberi tutti” per i positivi, Pasqua blindata per i contagiati

Il Ministero della Salute, infatti, decide di non “tagliare” il periodo di isolamento dei contagiati
Francesca De Simone

Il "liberi tutti" per i positivi non ci sarà. Per ora viene meno solo la quarantena dei contatti stretti, per evitare troppe "concessioni". Sarà una Pasqua blindata per i contagiati, dunque. E' questa l'ultima decisione del Ministero della Salute, arrivata a pochi giorni dalla fine dello stato di emergenza. Da venerdì primo aprile, quindi, le persone che risulteranno positive al Covid dovranno rimanere obbligatoriamente in isolamento per sette giorni, che diventano dieci per i non vaccinati o per coloro che hanno superato i 120 giorni dalla seconda dose o che non hanno completato il ciclo vaccinale. Non sono previsti quindi "tagli" per i contagiati, come si era ipotizzato in un primo momento. Per uscire dall'isolamento sarà poi necessario un test negativo al termine del periodo di sette o dieci giorni.

La modifica sostanziale, che arriva con la fine dello stato di emergenza e quindi sempre a partire dal primo aprile, riguarda i contatti stretti dei positivi: tutti, vaccinati e non, saranno liberi dalla quarantena. Saranno solo tenuti ad osservare un periodo di cosiddetta autosorveglianza di dieci giorni, che consiste nell'obbligo di indossare le mascherine Ffp2 e di effettuare un tampone antigenico o molecolare "alla prima comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell'ultimo contatto".

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