Oltre gli autovelox: alla guida con coscienza

Ivano Montano

Come si suol dire, “fatta la legge, trovato l’inganno”, in certi casi si può ben dire “fatta la legge, trovato l’inghippo”, quell’imprevisto che può scaturire da imperizia o peggio ancora da distrazione e, siccome non sono pochi quelli che di tanto in tanto usano dare una sbirciatina al cellulare per controllare se ci sono messaggi mentre sono al volante, è il caso di tenerlo proprio spento il telefono, perché quando si guida l’attenzione dev’essere massima, per sé stessi e per gli altri. Fatte le misure, almeno in parte, parliamo di quelle già varate dall’Amministrazione Comunale per debellare o quantomeno ridurre al minimo la triste escalation di incidenti stradali e investimenti, talvolta mortali e sulle strisce pedonali, bisogna ora fare il resto: costruire una coscienza civile, lavorare sulla prevenzione, perché altrimenti vanno a farsi benedire anche gli autovelox, i semafori e le zone a traffico limitato. La comunità è la cittadinanza intera, chiamata a rispettare e far rispettare le regole, almeno quelle più elementari di convivenza civile. Non ci si tiri fuori il classicone sempre di moda: “piove, Governo ladro”. A Palazzo poco ci possono fare, se non si raggiunge un livello accettabile di comune senso di responsabilità.

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