L'uomo avrebbe agito in concorso con un 38enne, suo amico, indagato a piede libero

Omicidio Carmela Quaranta, Sellitto non risponde

Il 56enne in carcere per l'omicidio della compagna si è avvalso della facoltà di non rispondere
Simona Cataldo

“Considerando il suo stato ha preferito non rispondere”. Gerardo Sellitto, in carcere per l’omicidio della compagna Carmela Quaranta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Questa mattina, nel carcere di Fuorni, era in programma l’udienza di convalida del fermo. Difeso dall’ avvocato Carmine Guadagno, il 56enne non ha fornito al gip la sua versione dei fatti dopo i nuovi elementi dell’accusa. Le dichiarazioni rese da Sellitto agli inquirenti subito dopo la morte della donna sono state smentite dalle successive indagini: innanzitutto la sua presenza nelle ore del delitto nei pressi dell’abitazione della ex compagna rilevata dalle celle telefoniche e dai sistemi di videosorveglianza. Le accuse contestate sono omicidio e furto. Per il sostituto procuratore Viviana Vessa, titolare dell’indagine, l’uomo era in procinto di lasciare il Paese ed avrebbe potuto inquinare le prove. Per la Procura nocerina, inoltre, Sellitto avrebbe agito in concorso con un 38enne, suo amico, al momento indagato a piede libero.  Carmela Quaranta, ricordiamo, fu trovata morta in casa, in via Trieste a Mercato San Severino, la sera di Pasqua. Sellitto, come emerso dall’autopsia, l’avrebbe strangolata con una corda, dopo essere entrato in casa con una copia delle chiavi e prima di scappare avrebbe rubato il suo cellulare. La donna, ritengono, gli inquirenti aveva scoperto qualcosa che voleva denunciare, insomma era diventata per lui una “persona scomoda”.

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