Sarebbero “insufficienti e incomplete” le motivazioni che lo scorso novembre hanno portato all’arresto di quattro persone per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Soprattutto mancherebbero riscontri alle dichiarazioni rese dal pentito Romolo Ridosso, che, accusa gli altri tre indagati. Ecco perchè lo scorso mese la Cassazione ha accolto i ricorsi presentati dalle difese ed annullato l’ordinanza di arresto, rinviando gli atti ai giudici Riesame. Le prime motivazioni depositate nei giorni scorsi sono quelle relative al ricorso presentato dal legale dell’imprenditore Giuseppe Cipriano. Per i giudici il quadro accusatorio a carico degli indagati, si baserebbe principalmente su dichiarazioni rese da Ridosso ma che non sarebbero supportate da altri elementi di prova. Il pentito, dunque, potrebbe aver realizzato un depistaggio alle indagini. Inoltre, l’ordinanza avrebbe seguito “un percorso argomentativo incompleto la cui tenuta logica è stata significativamente compromessa dall’omessa considerazione di gran parte dei rilievi difensivi rimasti privi di risposte esaustive”. Motivazioni che, per l’avvocato Giovanni Annunziata, aprono nuovi scenari. “Siamo soddisfatti dell’importantissimo risultato ottenuto in Cassazione”, ha dichiarato il legale di Cipriano. Ora tocca ai giudici del Tribunale del Riesame esprimersi. In attesa ci sono il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e l’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi. entrambi detenuti al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Giuseppe Cipriano è ristretto nel penitenziario di Reggio Calabria.
L'inchiesta sull'omicidio del sindaco di Pollica
Omicidio Vassallo, “dai pentiti racconti contraddittori”
Le motivazioni della Cassazione cha ha annullato l'ordinanza di arresto della Procura di Salerno
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