Il Presidente e Vicepresidente della Fondazione del Sindaco Pescatore: “Il cerchio si stringe”

Omicidio Vassallo : “Nuovi accertamenti su un telefono”

Ci battiamo per dimostrare che esiste un Sud che lotta per la legalità e per difendere i valori della Costituzione
Francesca Salemme

Lunedì prossimo, 13 marzo, presso il laboratorio del “Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche – Reparto Tecnologie Informatiche – Sezione elettronica”, si svolgeranno gli “Accertamenti tecnici irripetibili” del telefono Nokia intestato ad uno degli indagati nel caso dell’omicidio di Angelo Vassallo.

Ad annunciarlo i fratelli del primo cittadino acciarolese, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Fondazione intitolata al Sindaco Pescatore.

“La Procura Antimafia di Salerno e l’Arma dei Carabinieri, – scrivono i fratelli Vassallo – senza sosta, proseguono le indagini sul materiale sequestrato il 27 luglio 2022 ai nove indagati implicati a vario titolo nell’uccisione di Angelo”.

Vassallo è stato ucciso con nove colpi di semiautomatica Tanfoglio Baby, calibro 9×21, esplosi da uno o più sconosciuti, nella tarda serata del 5 settembre del 2010 mentre tornava a casa in auto nella frazione di Acciaroli.

“In più di 12 anni non abbiamo mai smesso un attimo di lottare per ottenere giustizia per nostro fratello – scrivono Dario e Massimo – ora il cerchio si stringe: siamo sempre più vicini alla verità. Non ci siamo mai arresi”.

Nella nota i Vassallo ricordano come negli anni abbiano denunciato “inquinamenti di prove e depistaggi”.

“Tuttavia – aggiungono –  la ripresa dell’inchiesta e il nuovo slancio dopo il rischio di archiviazione che siamo riusciti ad impedire mostrano quanto la nostra ricostruzione della vicenda trovi riscontro nella realtà. Finalmente il recente dossier desecretato realizzato dall’ex Commissione Parlamentare Antimafia e le recenti indagini della magistratura danno fondamento a quella dinamica: Angelo era un uomo dello Stato, lasciato solo nel contrasto all’illegalità», continuano i due fratelli.

“Ci battiamo per dimostrare che esiste un Sud che lotta per la legalità e per difendere i valori della Costituzione. Come faceva Angelo. Ringraziamo la Procura Antimafia di Salerno e l’Arma dei Carabinieri per questo lavoro incessante che stanno portando avanti per arrivare alla verità”.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.