L’ospedale di Roccadaspide è a rischio. Non basta coprire un territorio di oltre 800 chilometri quadrati ed offrire ogni giorno assistenza sanitaria a 57mila abitanti. Né avere una media di occupazione dei posti letto vicina al 90%, con tempi di attesa per visite specialistiche notevolmente inferiori rispetto ad altre strutture. L’ospedale di Roccadaspide rischia la chiusura per effetto del decreto 33 del 2016 dell’ormai ex commissario regionale alla sanità Polimeni che punta alla soppressione dei reparti di cardiologia-utic, chirurgia generale, ortopedia-traumatologia e lunga degenza. L’ospedale di Roccadaspide può vantare reparti di vera e propria eccellenza. Quello di Cardiologia è stato valutato in questi anni dall’Agenas come uno dei migliori in Campania. Per tentare di salvare la struttura, il Comitato civico comprensoriale “Salviamo l’Ospedale di Roccadaspide e della Valle del Calore” ha organizzato un incontro dal titolo “Il diritto alla salute costituzionalmente garantito, difendiamolo insieme” al quale hanno partecipato altri comitati delle aree disagiate in difesa dei piccoli ospedali della provincia e delle isole. Nel 2016 l’ospedale di Roccadaspide ha fatto registrare 13.493 accessi al pronto soccorso e 3.405 ricoveri. Inoltre ci sono stati 827 esami di endoscopia e 930 interventi di chirurgia generale. Prestazioni di gran lunga superiori rispetto ad altre realtà che hanno invece avuto un aumento di posti letto. L’ospedale di Roccadaspide è un punto di riferimento per la valle del Calore, Alburni e valle dell’Alento. Un territorio che è sprovvisto di strutture o cliniche convenzionate. E che deve fare i conti con numerosi problemi di viabilità che condizionano i tempi di trasferimento. Inoltre di recente sono stati effettuati anche degli investimenti strutturali che andrebbero persi. I cittadini sperano che le istituzioni possano rivedere le scelte prese da Polimeni e salvare l’ospedale di Roccadaspide. https://www.youtube.com/watch?v=Hiih5Ys6hXw
