Ospedale Ruggi: due morti sospette, parola alla Magistratura

Ivano Montano

Due casi nel volgere di 48 ore, due famiglie distrutte dal dolore, un punto di domanda: stiamo parlando di fatalità, di errore umano o di cosa? A stabilirlo saranno i magistrati. Due giorni fa, un bimbo di 5 mesi viene dimesso dal Ruggi di Salerno per poi andare a morire al Santa Maria della Speranza di Battipaglia ove era giunto in condizioni già disperate. Il corpicino è ancora lì, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Così come è sotto sequestro la salma di un 68enne deceduto al “Ruggi”, dopo la denuncia dei familiari che vogliono vederci chiaro sulle cause della morte. L’uomo si reca a bordo della propria auto al pronto Soccorso del nosocomio cittadino dopo aver accusato un dolore alla spalla sinistra e un leggero stato confusionale. Passano le ore, a quanto pare 8 ore e finalmente viene sottoposto alle analisi e ad elettrocardiogramma: è infarto, quello che ne provoca il decesso mentre si stava sottoponendo ad una Tac all’encefalo. Magari, un intervento immediato, un soccorso davvero “pronto” gli avrebbe salvato la vita, o forse no. Il fatto è che se un paziente è in codice rosso, il tempo diventa un fattore decisivo, determinante, per la vita o per la morte.

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