Nelle prossime ore gli interrogatori dei 24 arrestati

Pagani crocevia dello spaccio di droga

E' ancora una volta la città di Sant'Alfonso il centro della rete di spaccio smantellata dall'ultima inchiesta della Dda di Salerno
Simona Cataldo

Un sistema ben articolato in grado di controllare tutti gli aspetti legati allo spaccio di droga, gestito da storiche famiglie e difficile da debellare completamente. Base delle illecite attività, ancora una volta, è la città di Pagani.

La conferma arriva dall'ultima indagine della Dda di Salerno, che ha portato all'arresto di 24 soggetti, ritenuti parti attive di un'articolata organizzazione criminale dedita alla vendita di droga, per lo più cocaina e crack. Regole e ruoli ben precisi per gestire una vastissima piazza di spaccio da milioni di euro. A capo del gruppo zio e nipote, Catello e Andrea Pepe, aiutati da una decina di donne, con ruoli non affatto marginali, alcune delle quali gestivano anche una casa di prostituzione. La rete di pusher, accusa la Procura, riforniva i clienti delle ragazze.

Un giro di spaccio ben collaudato, capace di soddisfare le esigenze di numerosi e diverse tipologie di clienti. Le consegne avvenivano esclusivamente a domicilio, sette giorni su sette, 24 ore su 24. Gli indagati, 22 finiti in carcere e due sottoposti ad obbligo di dimora, nelle prossime ore saranno ascoltati dagli inquirenti. L'indagine, condotta dai carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera, è stata coordinata dal pm Elena Guarino.

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