Protesta trattori: Coldiretti condivide ragioni, non metodo

Francesca De Simone

Protesta trattori, Coldiretti: condividiamo ragioni ma non metodo
Condividiamo le ragioni, ma non il metodo: così Coldiretti Salerno interviene sulla protesta dei trattori, attraverso una nota del presidente Ettore Bellelli che rilancia, proponendo assemblee in tutta la provincia per discutere di proposte ed iniziative con gli agricoltori
Le proteste degli agricoltori sono “lecite”, ma “bloccare Salerno con i trattori non è un metodo che condivido”. Lo scrive in una nota il presidente di Coldiretti Salerno Ettore Bellelli. “La battaglia degli agricoltori è la battaglia che Coldiretti porta avanti da anni – spiega – e che ha consentito di mantenere, a differenza dei colleghi tedeschi o francesi, gasolio agricolo e fiscalità agevolata, e ha portato l’Italia, ad esempio, per prima, a legiferare per fermare la carne sintetica con una sottoscrizione che ha coinvolto migliaia di cittadini. I problemi ci sono ed è indiscutibile ma l’organizzazione rivendica proposte non proteste”. In tutta la Campania, Coldiretti ha varato un fitto calendario di assemblee: all’ordine del giorno il confronto sul tema dei cosiddetti “trattori” e delle manifestazioni di questi giorni, l’ascolto delle istanze degli operatori ma anche la definizione di un’azione strategica assieme ai soci. Si tratta di un processo che porterà all’ascolto di migliaia di imprese agricole aderenti. “I risultati si raggiungono dimostrando capacità di dialogo con Regione, enti locali, Presidenza del Consiglio, Ministro all’Agricoltura e Unione Europea, indipendentemente dal colore politico di chi siede nei Palazzi – spiega il presidente Bellelli – le richieste avanzate oggi da questi movimenti sono, in realtà, le battaglie alle quali stiamo già garantendo soluzioni. La direzione intrapresa dall’Europa in campo agricolo è discutibile ma le proposte vanno presentate sui tavoli istituzionali. Già il prossimo 26 febbraio saremo a Bruxelles assieme a migliaia di agricoltori a chiedere una profonda revisione della PAC che guardi più alla produzione che al cieco ambientalismo che relegherebbe gli agricoltori a custodi della natura più che imprenditori che devono produrre cibo. Torneremo anche a manifestare contro il falso made in Italy. Le proteste – conclude Bellelli – sono sacrosante ma vanno fatte nei luoghi giusti e nei modi giusti per potere ottenere il risultato voluto”.

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