Il distanziamento è indicato - ancora - come misura prioritaria di sicurezza

Protocollo sicurezza delle scuole, trovato l’accordo

I presidi potranno pagare i test diagnostici ai docenti e bidelli non vaccinati
Francesca Salemme

Trovato l'accordo- al termine di un confronto fiume le organizzazioni sindacali e i tecnici del Ministero dell'Istruzione – sul Protocollo sicurezza delle scuole in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico.

Solo Anief non ha firmato, decisa a presentare ricorsi contro l'obbligo del Green Pass.

La bozza dell'intesa riguarda i tamponi gratuiti per il corpo docente, la corsia preferenziale per i vaccini del personale scolastico e le misure per evitare le classi pollaio.

Sui tamponi gratuiti agli insegnanti non vaccinati la trattativa si era arenata. Chi li paga? I sindacati non vogliono che il costo si scarichi sui lavoratori. I presidi ritengono che quelle risorse affidate agli istituti per l'emergenza sanitaria possano essere usate in altro modo. Ma alla fine nel testo definitivo è scritto che i presidi potranno pagare i test diagnostici ai docenti e bidelli non vaccinati, con questi fondi.

Sono 213.277 i docenti, bidelli e amministrativi che non hanno ricevuto neppure la prima dose del vaccino, pari al 14,55% del personale scolastico secondo il report settimanale del commissario straordinario Figliuolo. Chi non può vaccinarsi per motivi di salute sarà esentato dal Green Pass e dalle conseguenti sanzioni.

Proprio il nodo Green pass sarà comunque contenuto in una nota specifica che verrà inviata alle istituzioni scolastiche nei prossimi giorni. Sul distanziamento, indicato come misura prioritaria di sicurezza, “laddove possibile", si prevede il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro (sia in posizione statica che dinamica) e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra.

Per le scuole dell'infanzia, non essendo possibile garantire l'adozione del distanziamento e delle mascherine, è raccomandata una didattica a gruppi stabili”. Il ministero s'impegna a intervenire in caso di classi numerose mediante lo stanziamento di apposite risorse in vista.

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