“In provincia di Salerno ancora troppe criticità nel pubblico impiego, servono investimenti concreti e programmazione” dice la Cgil. I dati più recenti del Conto Annuale della Pubblica Amministrazione, diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato, confermano un quadro preoccupante. Oltre 700mila lavoratrici e lavoratori pubblici andranno in pensione entro il 2033, mentre continua ad aumentare l’età media del personale, resta alta la precarietà con oltre 90mila precari e i salari pubblici italiani sono tra i più bassi d’Europa.
La Funzione Pubblica della Cgil ribadisce che serve un piano straordinario per l’assunzione di almeno un milione e 250mila nuove unità, non solo per sostituire chi va in pensione, ma anche per potenziare i servizi pubblici, colmare i ritardi storici e garantire diritti fondamentali alla cittadinanza. “Nei comuni piccoli e periferici della provincia di Salerno siamo ancora fortemente sotto-organico. Serve più personale, più stabilizzazioni, più attenzione alle funzioni essenziali dello Stato” dice Antonio Capezzuto, segretario generale della funzione pubblica Cgil Salerno che aggiunge “la carenza di personale amministrativo, tecnico e nei servizi sociali rischia di compromettere l’efficacia e la qualità dei servizi pubblici, soprattutto nelle aree periferiche”.
Capezzuto evidenzia l’esempio positivo della città di Salerno, dove sono state recentemente assunte 60 nuove unità nella Polizia Locale, ma non dimentica che “resta aperta e urgente la vertenza per la stabilizzazione degli Uffici per il Processo del Ministero della Giustizia, che anche nella provincia di Salerno contribuiscono in modo determinante al funzionamento della macchina giudiziaria. Va data finalmente stabilità a questi lavoratori che rappresentano una risorsa strutturale per il sistema giustizia”.