A soli 28 anni, il giovane autista precipitò in un burrone con il suo bus dopo aver sfondato il muretto di contenimento, a Ravello

Ravello: due anni fa, la tragica morte di Nicola Fusco

Da allora, effettuati lavori lungo l'ex SS373, ma non basta: l'arteria era e resta particolarmente insidiosa
Ivano Montano

Nicola Fusco, due anni fa, perse la vita a soli 28 anni mentre svolgeva il proprio lavoro, quello di autista. Era alla guida di un bus turistico, lungo l’ex statale 373, a Ravello, quando in una curva particolarmente insidiosa in località Cigliano perse il controllo del pullman che sfondò il muretto di contenimento e precipitò nel vuoto. Per Nicola, non ci fu nulla da fare, il giovane morì sul colpo. Oggi, 8 maggio 2025, a due anni dalla sua tragica scomparsa, restano ferite aperte, aperte come le polemiche in relazione alle condizioni di sicurezza delle strade della costiera amalfitana, tra le più trafficate d’Italia eppur tra le meno sicure. Un’arteria, anche quella, quotidianamente percorsa non solo da turisti ma da tanti pendolari, tra lavoratori e studenti. Da quel triste giorno, qualcosa è stato fatto, qualche intervento che però sembra più la classica toppa che una soluzione definitiva che possa in qualche modo ridurre la percentuale di incidenti stradali che resta alta.  Effettuate alcune operazioni di messa in sicurezza, restano le criticità da affrontare con piglio più deciso, per la sicurezza di tutti e per onorare la memoria di un giovane lavoratore morto nel fiore degli anni.

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