Salernitana e il 27 aprile, un anno dopo

Come cambiano le cose in un anno. 27 aprile 2008: contro il Pescara la Salernitana festeggiava la promozione davanti a 30.000 spettatori. Città in visibilio, Lombardi portato in trionfo per la serie B e Di Napoli incoronato “Re Artù”. 27 aprile 2009: a Parma la Salernitana si gioca la salvezza. L’ambiente è in uno stato di pessimismo avanzato, il presidente è attaccato su più fronti e Di Napoli è al centro di mille polemiche. Alzi la mano chi avrebbe immaginato appena 12 mesi dopo un ribaltone di questo genere? Ad un anno di distanza l’aria di festa ha lasciato spazio alla paura di ripiombare nell’inferno della serie C. Dai complimenti, a volte fuori posto da parte di chi criticava a prescindere, agli attacchi pretestuosi, sempre dei soliti saltimbanco, il passo è stato breve. Chi si affrettava 12 mesi fa a salire sul carro delle feste ora si è buttato giù ai primi scossoni. In mezzo 365 giorni di polemiche inutili, soprattutto di chi prima pontificava l’operato di Fabiani conferendogli tutti i meriti e ora addossa le colpe esclusivamente su Lombardi. Di errori ne sono stati fatti con responsabilità diffuse ma ora bisogna puntare il traguardo comune mettendo da parte personalismi ed interessi singoli. In un anno sono cambiati obiettivi, entusiasmi e feeling con la piazza. Il rapporto tra Lombardi e la tifoseria non è quello di una volta, cosi come quello del patron con Di Napoli. Qualcosa si è rotto, quando viene a mancare la fiducia crolla tutto il resto. Anche il legame tra Re Artù e la gente è diverso: prima i tifosi lo esaltavano mentre ora non gli perdonano nulla chiedendogli qualcosa in più. E’ evidente che non è quello dell’anno scorso ma Di Napoli resta pur sempre il capocannoniere della squadra con 12 gol. Un anno dopo ha un sapore diverso questo 27 aprile, data entrata nella storia della Salernitana Calcio 1919. Che possa essere uno stimolo in più per i giocatori: a Parma non si può fallire anche per non rovinare il ricordo legato a questo giorno.