Salernitana, fuori l’orgoglio

Redazione

La salvezza, un’impresa fattibile che rischia di trasformarsi in missione impossibile. Ma non per difetti della squadra o pregi altrui, in quel caso sarebbe la giusta risultanza del campo, che quasi sempre è incontestabile. Il problema è un altro: la Salernitana rischia di perdere la categoria riconquistata con tanti sacrifici per reali o presunti malumori all’interno del gruppo. E’ stato lo stesso presidente Lombardi a dire che almeno da un mese a questa parte si respira un clima preoccupante all’interno dello spogliatoio granata. Certo, sarebbe stato meglio intervenire prima ed evitare di perdere altro tempo prezioso, e soprattutto altri punti preziosi, ma a questo punto è il caso di approfondire queste voci. Visto che c’è una serie B in gioco, è il caso di fare anche nomi e cognomi di quelli che turberebbero la serenità del gruppo o che magari addirittura remerebbero contro, perché la serie B è patrimonio dell’intera città. La salvezza è a portata di mano, a prescindere dal risultato che verrà fuori lunedì al Tardini di Parma; vincere le 3 gare in casa e mettere in carniere un punto in 3 trasferte potrebbe essere sufficiente ad evitare l’incubo della terza serie, ma serve assolutamente una tregua, bisogna mettere da parte questo clima da tutti contro tutti e quei toni da regolamento di conti che sono stati spesso utilizzati ultimamente, soprattutto dal Diggì Fabiani. Nel 2005 la squadra di Gregucci si salvò perché nessuno voleva retrocedere e perché tutti – dal primo all’ultimo – erano dotati di attributi. E questa Salernitana?

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