Granata sconfitti due volte: in campo e a tavola

Salernitana: pollo, riso e un contorno di sospetti

La "cena delle beffe" resterà negli annali
Antonio Esposito

Se un drammaturgo avesse voluto scrivere il copione perfetto per riassumere l’annata più surreale del calcio salernitano, non avrebbe potuto fare di meglio. L’ultimo, beffardo colpo di scena arriva a gara già persa: la Salernitana, dopo aver disputato (e fallito) il playout d’andata a Genova, viene falciata da un’intossicazione alimentare che sembra uscita da una commedia all’italiana.  Mentre i tifosi cercavano già di metabolizzare la sconfitta e prepararsi al ritorno all’Arechi, ventuno tra giocatori e staff sono finiti al pronto soccorso. La colpa? Una cena a sacco. Pollo, riso e un contorno di sospetti soprattutto su sponda ligure dove si sta facendo di tutto per far ricadere la colpa sulla Salernitana, almeno leggendo i principali siti e giornali genovesi. Insomma una stagione da dimenticare (ma che non si dimenticherà). Questa intossicazione di massa è l’epilogo perfetto per un campionato iniziato male e finito nel caos più totale. La Salernitana ha subito ingiustizie e torti, vedi vicenda play out ma ha anche  collezionato errori su errori fino all’ultima, incredibile disavventura: perdere due volte contro la Sampdoria, prima in campo e poi… a tavola.  Il futuro? Deve essere radicalmente diverso. La società non può limitarsi a contare i danni. Dovrà chiedersi come sia possibile che, in un’unica stagione, si siano accumulate così tante leggerezze. Perché se è vero che il calcio a volte è crudele, è altrettanto vero che questa situazione non è stata dettata solo dalla sfortuna, ma da una lunga serie di autogol.  La “cena delle beffe” resterà negli annali. Ma per i tifosi, l’unico vero antidoto sarà salvare la categoria con una super prestazione all’Arechi e ripartire da una consapevolezza: mai più una stagione così. Mai più una Salernitana così.

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