Se un drammaturgo avesse voluto scrivere il copione perfetto per riassumere l’annata più surreale del calcio salernitano, non avrebbe potuto fare di meglio. L’ultimo, beffardo colpo di scena arriva a gara già persa: la Salernitana, dopo aver disputato (e fallito) il playout d’andata a Genova, viene falciata da un’intossicazione alimentare che sembra uscita da una commedia all’italiana. Mentre i tifosi cercavano già di metabolizzare la sconfitta e prepararsi al ritorno all’Arechi, ventuno tra giocatori e staff sono finiti al pronto soccorso. La colpa? Una cena a sacco. Pollo, riso e un contorno di sospetti soprattutto su sponda ligure dove si sta facendo di tutto per far ricadere la colpa sulla Salernitana, almeno leggendo i principali siti e giornali genovesi. Insomma una stagione da dimenticare (ma che non si dimenticherà). Questa intossicazione di massa è l’epilogo perfetto per un campionato iniziato male e finito nel caos più totale. La Salernitana ha subito ingiustizie e torti, vedi vicenda play out ma ha anche collezionato errori su errori fino all’ultima, incredibile disavventura: perdere due volte contro la Sampdoria, prima in campo e poi… a tavola. Il futuro? Deve essere radicalmente diverso. La società non può limitarsi a contare i danni. Dovrà chiedersi come sia possibile che, in un’unica stagione, si siano accumulate così tante leggerezze. Perché se è vero che il calcio a volte è crudele, è altrettanto vero che questa situazione non è stata dettata solo dalla sfortuna, ma da una lunga serie di autogol. La “cena delle beffe” resterà negli annali. Ma per i tifosi, l’unico vero antidoto sarà salvare la categoria con una super prestazione all’Arechi e ripartire da una consapevolezza: mai più una stagione così. Mai più una Salernitana così.
Granata sconfitti due volte: in campo e a tavola
Salernitana: pollo, riso e un contorno di sospetti
La "cena delle beffe" resterà negli annali
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