Il rientro in classe è "un faro" per il governo, dice Conte

Scuola: le regioni che rinviano l’apertura e i primi casi positivi tra gli studenti

I presidi segnalano le criticità non superate
Francesca Salemme

“Abbiamo lavorato intensamente per il ritorno a scuola, un ritorno che avverrà in un contesto nuovo e non facile in ragione della pandemia. Il rientro in classe delle ragazze e dei ragazzi in piena sicurezza sono, sono stati e saranno obiettivi prioritari di questo governo”. Così Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa congiunta con i ministri Azzolina, de Micheli e Speranza.

E ancora: “Altri Paesi stanno avendo delle difficoltà.- ha detto il premier – E' uno scenario inevitabile perché nessuno di noi ha la bacchetta magica. Ma le famiglie non devono dubitare di una cosa, che abbiamo fatto il massimo. Questa per noi è una grande opportunità”.

Il rientro a scuola è “un faro” per il governo, dice Conte, ma la verità però è che, al di là dell'approccio incoraggiante del premier e degli sforzi profusi in questi mesi di “preparativi” dopo la chiusura forzata, le incognite che pesano sul rientro tra i banchi sono ancora molte.

La prima deriva dall'allarme dei presidi che proprio oggi hanno segnalatole criticità: consegna in ritardo dei banchi monoposto, lavori di adeguamento delle aule non ultimati e carenza di organico. Dunque si dubita sia possibile aprire tutti gli istituti contemporaneamente. A dirlo il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “è oggettivamente difficile pensare che il termine del 14 settembre sia rispettato ovunque: è opportuno dunque valutare la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali”.

“L'anno scolastico inizierà regolarmente il 14 settembre anche se alcune regioni nella loro discrezionalità e autonomia hanno deciso di posticipare le aperture”, ha aggiunto il presidente del Consiglio. Le scuole non sono pronte, non tutte almeno. E questo sia per i ritardi ministeriali che per l'imminente appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre (referendum e regionali). Già sette regioni hanno posticipato l'avvio: Friuli Venezia Giulia (il 16), Sardegna (il 22), Puglia, Campania, Abruzzo, Basilicata e Calabria (il 24).

“A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso”, ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina durante la conferenza stampa a palazzo Chigi.

Ma i primissimi dati riferiti agli istituti che in questi giorni hanno riaperto non sono purtroppo confortanti. Pochi giorni fa a Pergine Valsugana, in Trentino Alto Adige in un asilo c'è stato un caso di coronavirus, un altro nelle scorse ore in una scuola per l'infanzia di Piacenza. A Reggio Emilia uno studente 15enne di un liceo è risultato positivo al tampone: il giovane ha partecipato ad alcuni corsi di recupero assieme a quattro compagni e a un insegnante. E a causa di un sospetto caso di coronavirus al liceo Dolci di Palermo sono stati stoppati i corsi di recupero.

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