La Coldiretti pone nuovamente l’accento sulla necessità di proteggere i prodotti italiani

Sequestro pomodoro contaminato dall’Egitto, Coldiretti: proteggere Made in Italy

L'allarme rilanciato all’indomani del sequestro dei Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno
Francesca De Simone

All'indomani della notizia del sequestro record di oltre ottocento tonnellate di semilavorato di pomodoro, provenienti dall'Egitto e ritenute nocive per la salute, la Coldiretti lancia ancora una volta l'allarme per l'importazione di cibi di bassa qualità con il rischio che poi vengano spacciati come Made in Italy.

L'operazione dei Carabinieri del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno in Campania, zona tradizionale di produzione di pomodoro, segue di poche settimane il sequestro di migliaia di tonnellate di concentrato straniero inserito nel ciclo produttivo come prodotto al 100% toscano. Si conferma così l'allarme per l'aumento delle importazioni in Italia di derivati di pomodoro del 23% nel primo bimestre del 2021 soprattutto dalla Cina con quantitativi che sono però praticamente raddoppiati dall'Egitto (+83%) rispetto allo scorso anno.

Secondo Coldiretti, l'Italia, sulla base dei dati del 2020, in tema di sicurezza alimentare, si è classificata tra i Paesi più sicuri al mondo: in pratica, oltre otto prodotti su dieci provengono dall'estero. Un risultato ottenuto anche alla battaglia per la trasparenza della stessa Coldiretti che ha portato, tra l'altro, all'entrata in vigore dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine per pelati, polpe, concentrato e altri derivati del pomodoro. Gli ottimi risultati dell'attività di contrasto confermano, però, la necessità di tenere alta la guardia e di stringere ulteriormente le maglie, ancora larghe, della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare.

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