“Sfrattati” dalla Gesac, chiedono tempi certi e celeri

Ivano Montano

Purtroppo, il caso della famiglia Bruno raccontato nel nostro TG ieri, a quanto pare è la punta dell’iceberg, visto che ci sarebbero altre 5-6 famiglie nella medesima condizione di assoluta incertezza, una sorta di limbo, con sulla testa la Spada di Damocle del dover fare fagotto alla spicciolata per liberare l’area interessata. La Gesac va avanti con le operazioni di esproprio per il completamento e potenziamento dello scalo cittadino, ma di fatto passando a rullo compressore su famiglie che abitano lì, nei fabbricati destinati ad essere abbattuti per far posto alla nuova pista del Salerno Costa d’Amalfi. Ci sono cittadini che vivono nell’incertezza già da tre anni, qualcuno di questi ha chiesto lumi ad un funzionario della Gesac, che avrebbe confermato che c’è urgenza di liberare l’area, insomma le famiglie che – tra virgolette – sono d’intralcio dovrebbero apporre la firma al contratto e andare via entro 30 giorni. Il problema e non l’unico, è che i pagamenti sono affidati all’Agenzia delle Entrate, per cui l’80% della somma stabilita dovrebbe essere erogata – salvo intoppi – entro 90 giorni, per il restante 20% I tempi potrebbero ulteriormente allungarsi. “E noi, per tre-quattro mesi dove ce ne andiamo? Dove portiamo mobili, suppellettili e tutto il resto? – chiede un cittadino, che aggiunge: – tra noi c’è chi ha contratto mutui, mutui che dovrebbero essere prima estinti dai legittimi proprietari. Dalla Gesac ci chiedono di vedere di sbloccare la situazione tramite qualche notaio di nostra fiducia, insomma sta diventando un problema nostro”. L’Aeroporto va completato, non vi è dubbio, per fare questo qualcuno deve rinunciare alla casa che aveva acquistato. Ma, almeno, l’operazione si faccia alla antica maniera, senza scontentare nessuno, insomma: qua le pezze e qua il sapone…

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