Tassa d’imbarco, i pendolari non ci stanno

Ivano Montano

Il mare è agitato, i pendolari anche di più. In attesa delle lagnanze prossime venture dei turisti, che non mancheranno, si leva il primo coro di proteste da parte dei tanti cittadini che per mettersi in viaggio ogni giorno per andare a lavorare ora sono costretti a pagare la tassa d’imbarco con cui il Comune di Salerno ha aumentato le tariffe dei biglietti del traghetto che collega Salerno con la Costiera Amalfitana. Prima dell’introduzione del tributo – che a Palazzo di Città viene visto come una boccata d’ossigeno per le casse comunali – le spese di spostamento erano sostenibili; ora, invece, nell’arco di un mese fanno 40 euro, un rincaro che grava sull’economia familiare di tanti che già cominciano a pensare a soluzioni alternative, come quella di muoversi in auto, andando ad ingolfare ancora di più la statale 163 che, nelle settimane a venire, verrà presa d’assalto da pullman pieni di turisti. In sostanza, i pendolari chiedono una deroga: una cosa è spostarsi per piacere, ben altra cosa è farlo per dovere. Ma, a quanto pare, in Comune la pensano diversamente: nessuna distinzione tra pendolari e turisti.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.