Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia

Tentato omicidio, i fratelli Damiani fanno scena muta

Colpi di arma da fuoco contro l'auto del cassiere di una discoteca "Non lo uccisero per miracolo"
Simona Cataldo

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, Massimiliano e Fabio Damiani, accusati di tentato omicidio per futili motivi, detenzione e porto abusivo di armi da sparo, violenza privata e tentata estorsione. I due sono ritenuti vicini al gruppo de “I ragazzi di Pastena”, coinvolti nel 2006 nel tentato omicidio di un ispettore di polizia, nella rapina di una pistola ad un carabiniere e nell’aggressione ai danni di forze dell’ordine intervenute per sedare una rissa presso una discoteca. Azioni di violenza organizzate dal gruppo che faceva capo a Giuseppe Stellato detto “papacchione”, per imporre propri uomini nella sicurezza dei locali notturni. Stando a quanto ricostruito dai  carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Battipaglia, a subire, in questo caso, la violenza dei due fratelli, sarebbe stato il cassiere di una discoteca sulla litoranea di Pontecagnano Faiano. La vittima dopo essersi rifiutata di applicare ai due uno sconto alla cassa, fu inseguita in auto per tre chilometri. I fratelli con delle semiautomatiche  e i volti coperti dai passamontagna, cercarono di sfondare i finestrini della vettura. Poi aprirono il fuoco sull’auto  e solo per caso, ritengono gli inquirenti, l’uomo non fu colpito ed ucciso. Per la Direzione Distrettuale Antimafia che ha condotto le indagini dei militari fu un tentato omicidio premeditato, con l’aggravante camorristica.

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