Proseguono le indagini delle Procure di Napoli e Palermo, partite all’indomani del maxi sequestro di droga al Porto di Salerno

Traffico internazionale di droga al Porto di Salerno, scattano altre misure

Nelle ultime ore sono scattate altre misure
Francesca De Simone

Sono scattati altri due provvedimenti, un decreto di fermo ed un'ordinanza di custodia cautelare, nell'ambito dell'operazione delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli e Palermo, relativa al traffico illecito internazionale di droga, partita all'indomani del maxi sequestro al porto di Salerno nel giugno 2020. In particolare, la Procura di Palermo, ha proceduto al sequestro di circa 20 milioni di euro depositati in Albania nonché al sequestro di prevenzione per circa 30 milioni di euro, recuperando i beni sottratti all'esecuzione del decreto di confisca emesso nei confronti del noto imprenditore palermitano Francesco Zummo finito ai domiciliari. In carcere invece è finito un noto commercialista palermitano. La Procura di Napoli ha invece portato alla luce un'associazione criminosa dedita al riciclaggio ed al traffico internazionale di stupefacenti, svelando anche il ruolo di alcuni indagati coinvolti nelle vicende di interesse della Procura di Palermo.

Le indagini sono state avviate all'indomani del sequestro (nel giugno 2020), nel porto di Salerno, di oltre 17 tonnellate di stupefacenti (di cui Kg. 2.884,5 di hashish e Kg. 14.191,88 di captagon) ed hanno condotto all'individuazione di una sofisticata associazione, con basi in Albania, Italia e Svizzera, finalizzata all'importazione di grandi quantitativi di cocaina e hashish dal Sudamerica e dal Nordafrica e al riciclaggio dei relativi profitti. Inoltre, le indagini della Dda si sono avvalse della collaborazione – realizzata anche mediante l'attivazione di una Squadra Investigativa Comune – del Ministero Pubblico della Confederazione Svizzera e della Polizia Giudiziaria Federale (Divisione Criminalità Economica) di Lugano.

Contestualmente anche la Procura speciale contro la Corruzione e la criminalità organizzata di Tirana (Albania) ha proceduto all'arresto di cittadini albanesi che hanno consentito il riciclaggio dei 20 milioni di euro riconducibili a Cosa nostra sequestrati dalla Procura di Palermo.

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