Turismo sostenibile, nasce la Carta di Amalfi

Francesca Salemme

La “Carta di Amalfi” non è più solo un pregiatoi prodotto per lettere ed inviti, da adesso in poi è sinonimo di” un nuovo rapporto tra destinazioni turistiche e comunità residenti”: oltre 25 tra sindaci e amministratori pubblici di luoghi iconici del nostro PAese, infatti, si sono ritrovati all’Arsenale di Amalfi per discutere di temi cruciali per il turismo quali ospitalità e residenzialità, fiscalità, mobilità e sicurezza, e spazi pubblici.  Un dibattito svoltosi nella cornice del Summit nazionale “Destinazioni e Comunità per un Turismo più sostenibile” promosso da amalfi insieme alle Città di Arzachena (Porto Cervo), Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare, sotto il patrocinio di ANCI Campania.  Riconoscere la specificità dei Comuni turistici è essenziale hanno ribadito in coro i primi cittadini delle località da cartolina, consapevoli che il turismo sia la fortuna dei territori che amministrano ma anche che occorre fondarlo su 4 pilastri: allineamento strategico, sostenibilità che coinvolge il territorio, implementazione della qualità dei servizi per garantire la qualità della vita dei residenti, rispettando il patrimonio, la cultura, l’autenticità dei luoghi e sostegno all’operatività economica.  Sono sfide che coinvolgono comuni con necessità “particolari” distribuiti indifferentemente tra Nord, Sud e Isole, diversi tra loro ma accomunati dalle stesse opportunità e criticità. che si possono riassumere nell’assicurare ai visitatori una buona esperienza e preservare al contempo la residenzialità, soprattutto in una fase di significativa trasformazione del settore, caratterizzata da una crescente pressione turistica, sia nei grandi che nei piccoli centri.    

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