Un anno senza Anna: un vuoto incolmabile

Ivano Montano

Un anno senza Anna. Tempo sospeso per chi l’ha amata in vita e continua ad amarla più che mai, i genitori, suo fratello, i suoi parenti e i tanti amici che sono costretti a convivere con quella sensazione di vuoto nel cuore e la mente affollata di ricordi. Tempo perso per chi non ha avuto tempo – o voglia – di riflettere su quanto è accaduto a Pontecagnano e continua ad accadere in ogni luogo di questo mondo malato, popolato da individui che hanno dimenticato che le donne non si toccano neanche con un fiore, un vecchio adagio che dovrebbe essere principio inviolabile per chiunque si senta per davvero un uomo. Un anno di pioggia perenne, perché quando non proveniva dal cielo sgorgava dagli occhi. Lacrime di dolore e nostalgia, su quella tomba che, al contrario, sembra sempre baciata dal sole, grazie al suo sorriso, grazie ai suoi occhi, dello stesso colore del cielo quando è primavera. Si fa una fatica immane a sapere che non è più lì ad accogliere clienti al negozio, a costruire realtà progettando sogni da realizzare. Si fa fatica a non averla ancora qui con noi.

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