Il via lo ha dato il corteo storico in abiti d’epoca che dal Duomo è arrivato a Piazza Portanova

Un tuffo nel medioevo con la Fiera del Crocifisso ritrovato

Da qualche edizione è più forte l’impronta culturale che aiuta a scoprire cosa ha reso Salerno un crocevia di saperi, conoscenze e commerci, famoso nel mondo
Francesca Salemme

Come da programma,  prima del tramonto, e dopo un violento acquazzone, ha preso il via  la  XXXII edizione della Fiera del Crocifisso Ritrovato, organizzata dalla Bottega San Lazzaro con il Comune di Salerno, un appuntamento che – basta scorrere il programma per rendersene conto – vedrà le piazze ed i vicoli del centro storico di Salerno animate – fino a domenica – dai maggiori artisti e protagonisti di rievocazioni storiche.

Il via lo ha dato il corteo storico in abiti d’epoca che da piazza Alfano I, ai piedi della scalinata della cattedrale di San Matto, si è dipanato nei vicoli del centro antico fino a sbucare in piazza Portanova, per un simbolico taglio del  nastro, con lo spettacolo imperdibile degli sbandieratori del Gruppo Città de la Cava “Li quattro distretti”, artisti, musicisti, mangiafuoco ed altri.  

Molte manifestazioni simili alla Fiera del Crocifisso Ritrovato non sono sopravvissute agli anni del Covid: la Fiera invece è riuscita non solo a sopravvivere, ma si è confermata e soprattutto è cresciuta, riuscendo a proporre un’offerta sempre più variegata e composita.

Il pubblico ritroverà alcuni dei propri beniamini, che da anni rendono la fiera gioiosa, attraente e adatta a tutti. Ma da qualche edizione si è deciso di dare un’impronta culturale più forte, che facesse scoprire di quel lontano medioevo cosa ha reso Salerno un crocevia di saperi, conoscenze e commerci, famoso nel mondo.

La manifestazione, ideata da Peppe Natella, ha fatto registrare ad ogni edizione numeri da record in termini di presenze.

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