A Salerno c’è chi, da quattro anni, si sveglia ogni mattina senza sapere se quel lavoro che fa da sempre – raccogliere rifiuti, spazzare strade, rendere vivibile una città – sarà ancora suo domani. Trentaotto persone, uomini e donne, lavoratori interinali di Salerno Pulita, impiegati nei servizi essenziali: raccolta, spazzamento, cura del verde. Essenziali davvero, non per modo di dire. Trentaotto persone che ogni quattro mesi vedono rinnovare, o temono di non veder rinnovare, un contratto a tempo. Da quattro anni. Trentaotto famiglie che non possono accendere un mutuo, firmare l’affitto di una casa, garantire continuità ai propri figli. Perché tutto è appeso. Un filo sottile, il precariato, che taglia le giornate e si infila nei pensieri. E così si danneggia non solo chi lavora ma anche la città intera, che da questi lavoratori riceve un servizio ogni giorno. In silenzio, all’alba, mentre la città ancora dorme, loro sono lì. Invisibili ma indispensabili. Stabilizzarli non è solo un atto dovuto: è una scelta di civiltà. È decidere che chi tiene in piedi il decoro urbano ha diritto alla dignità. Anche al futuro.
In bilico i 38 lavoratori interinali
Vite provvisorie con il sacco in spalla
"Siamo senza certezze"
908
articolo precedente