Carta vince, carta perde: ogni volta – a seggi chiusi e scrutini effettuati – a destra e a sinistra si cimentano tutti con l’illusionismo delle tre carte. A parole hanno vinto tutti, non ce n’è uno che abbia perso. Intanto, il Paese ha perso una pesante percentuale di votanti, così come l’euro-voto ha perso un bel po’ del suo appeal in Italia, visto che dal 71% delle precedenti consultazioni europee è rovinosamente crollato al di sotto del 50%. Se tutti hanno vinto, l’astensionismo ha stravinto, con meno di un italiano su due che si è recato alle urne. Soprattutto qui al meridione, dove non si parla inglese, francese o tedesco ma si parlano dialetti perfettamente comprensibili: il Sud se ne frega delle chiacchiere politiche, vuole i fatti e da oggi in poi, chiusa la parentesi di una campagna elettorale infarcita di proclami, promesse e balle di varie dimensioni, bisognerà mettersi a lavorare per la crescita, per lo sviluppo di tutti i paesi dell’Unione Europea e, per quanto ci riguarda, per la crescita e lo sviluppo di tutte le regioni d’Italia. Significativo, in Campania, il risultato del Pd, come sottolineato dal Governatore: “Nel voto meridionale – ha dichiarato De Luca a bocce ferme – l’area di governo è minoritaria dunque assume ancor più forza la battaglia contro l’Autonomia Differenziata e contro il blocco dei fondi di coesione. Il risultato del Sud e della Campania, che ci vede prima forza politica è un chiaro segnale positivo ma soprattutto è un messaggio di forte opposizione del Mezzogiorno a quel che fanno o non fanno a Roma” e su questo c’è davvero poco da analizzare, da passare il voto al microscopio e interrogare illuminati commentatori politici. La risposta del Sud è stata fin troppo chiara.
Crolla la percentuale votanti rispetto alle precedenti consultazioni
Voto Europee: l’astensionismo vince al primo turno
De Luca: «La risposta del Sud è un messaggio di opposizione al Governo»
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