Aveva 82 anni ed era uno dei massimi rappresentanti del postmoderno

Addio a Ricardo Bofill, progettista del Crescent

De Luca: ci ha lasciato uno dei segni più significativi della trasformazione urbanistica della città
Francesca Salemme

È morto a Barcellona, a causa del Covid, Ricardo Bofill. Aveva 82 anni, compiuti lo scorso dicembre, ed era considerato uno dei massimi rappresentanti del postmoderno. Le sue architetture si distinguono per l'uso di elementi classici come l'arco e la colonna, ben visibili nell'ultima sua opera italiana, il Crescent di Salerno, da lui progettato nel 2007 insieme a piazza della Libertà.

Opere e progetti che non ha visto dopo l'inaugurazione perché già a settembre problemi di salute gli impedirono di raggiungere la nostra città per affiancare il presidente De Luca ed il sindaco Napoli nella cerimonia del taglio del nastro.

Nato a Barcellona da padre architetto spagnolo e madre ebrea di origine veneziana, Bofill è considerato tra i principali rappresentanti del movimento postmoderno e il più cosmopolita tra gli architetti spagnoli. Vero outsider del pensiero radicale fin dalle sue prime apparizioni alla Scuola di Architettura di Barcellona dove fu espulso per motivi politici. Nel 1959 infatti si laureò in Svizzera, dove si era trasferito, all'Università di Ginevra.

In Spagna ha progettato alcune architetture di grande rilievo come il Parco Manzanares di Madrid o il Teatro Nazionale della Catalogna. In Italia ha progettato la Torre Orsero e il Palacrociere di Savona, ha curato il progetto del Parco Leonardo a Roma e, appunto, piazza della Libertà e l'edificio Crescent di Salerno.

Proprio il presidente De Luca, oltre a ricordarne "le qualità professionali e l'umanità" ha ribadito che con la progettazione della piazza e del Crescent "ci ha lasciato uno dei segni più significativi dell'architettura contemporanea e della trasformazione urbanistica della città". Gli ha fatto eco il sindaco Napoli: "Fin dal primo momento Ricardo Bofill ha dimostrato un grande amore per Salerno, la sua storia, la sua bellezza. Gli saremo eternamente grati per la sua genialità, la sua passione, la condivisione della fatica per la realizzazione di un'opera epocale".

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