L’avvio dei lavori era stato annunciato due mesi fa su FB dal sindaco Napoli

La rinascita di Palazzo San Massimo

Due corpi di fabbrica: uno impostato sul sito del palazzo del principe Guaiferio, di 3.300 mq, e l’altro più recente di circa 900mq
Francesca Salemme

Grazie agli sgravi fiscali del bonus facciate, e grazie ai quattro condomini che si sono fatti carico dei costi, ricevendo, al contempo, le agevolazioni previste, Palazzo San Massimo, lo storico immobile del centro storico alto, che data la sua fondazione a partire dal IX secolo, sta ritrovando l'antico prestigio e splendore, come si inizia a capire guardando attraverso le impalcature, o il piccolo passaggio coperto già restaurato.

L'avvio dei lavori era stato annunciato due mesi fa su FB dal sindaco Napoli.

Si tratta di uno degli edifici simbolo della nostra città, culla di una storia che si perde nel tempo.

Conosciuto anche con il nome di palazzo Maiuri (nelle cui mani è rimasto fino al 28 novembre 1985), Palazzo San Massimo – che si articola oggi su quattro livelli – è un edificio articolato in due corpi di fabbrica, di cui uno più antico, impostato sull'originario sito del palazzo del principe Guaiferio, di 3.300 mq, e l'altro più recente di circa 900mq. La denominazione è legata all'esistenza dell'omonimo monastero posto proprio al suo interno, al piano terra, che ne costituisce la parte più antica, insieme alla scala monumentale che conduce al primo livello.

Nel 1997 l'urbanista e architetto Bernardo Secchi venne chiamato a presiedere un concorso internazionale di idee, quello dei cosiddetti “Edifici Mondo”, per il ridisegno urbano del palazzo e delle vecchie carceri. Tra le varie proposte fu individuata quella dei giapponesi Sejima e Nishizawa (premio Pritzker 2010) per gli spazi pubblici e di Antonio Monestiroli e Manuel de las Casas per i grandi edifici.

A giugno del 2008 il Comune presentò il progetto che si candidò a ricevere i fondi “Più Europa” ma quel budget è stato poi stornato per altro.

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