A lui, 5 anni fa fu dedicato un film prodotto da Libera e Giffoni Film Festival

Tonino, il volto vivo di Pagani

L'opera realizzata sui muri posteriori dell'auditorium Sant'Alfonso è stata pensata e realizzata dallo street artist pugliese Donato Lo Russo
Francesca Salemme

Della storia di  Tonino Esposito Ferraioli, che nell’agosto del 1978, rientrando a casa dopo una serata con la fidanzata venne raggiunto da due colpi di lupara… morendo di lì a poco in ospedale, aveva già parlato un film di cinque anni fa, prodotto da Libera, Nomi e numeri contro le mafie e Ambress am press, con il contributo di CGIL, Flai Cgil e Giffoni Film Festival, diretto da Gaetano Del Mauro e scritto a sei mani da Aldo Padovano, Alfonso Tramontano Guerritore e Federico Esposito: Tonino, vittima innocente della camorra. La storia di quel giovane lavoratore ventisettenne, sindacalista iscritto al Pci  – che faceva il cuoco in un’azienda della sua città, Pagani, la Fatme, a cui fu chiesto di cucinare carne avariata e che per non averlo fatto fu ucciso – è tornata d’attualità perché a pagani è stato realizzato e svelato un murale dedicato ad Antonio Esposito Ferraioli, a pochi metri di distanza da quello realizzato per Marcello Torre. L’opera, che adorna i muri posteriori dell’auditorium Sant’Alfonso, è stata pensata e realizzata dallo street artist pugliese Donato Lo Russo. Un lavoro durato circa un mese che ha visto l’impegno degli artisti pugliesi e dei volontari del presidio cittadino dei Libera, intitolato proprio alla memoria del sindacalista. L’iniziativa del murale nasce dalla volontà di creare un percorso di memoria condivisa, coinvolgendo anche le nuove generazioni. Gli studenti delle scuole di Pagani hanno partecipato attivamente al progetto, realizzando bandiere e collage ispirati alla figura di Tonino e ai temi della legalità.

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