110 strutture che forniscono un servizio salvavita ad una platea di oltre 5.000 nefropatici

Caro-energia, le difficoltà dei centri dialisi convenzionati

Bollette triplicate. «Aiuti subito o sarà stop»
Francesca Salemme

Tra le conseguenze più gravi ma meno dibattute del caroenergia c'è la crisi in cui versano, a causa delle bollette alle stelle i centri dialisi convenzionati. 110 strutture che forniscono un servizio salvavita ad una platea di oltre 5.000 nefropatici: oltre l'80% dell'intero fabbisogno della regione, mentre i posti di dialisi pubblici sono del tutto insufficienti e difficilmente potenziabili perché si tratta di una attività diseconomica per le casse della Regione. In ogni centro ciascun paziente è sottoposto a tre trattamenti alla settimana, 156 all'anno. Si lavora a ritmo continuo su due o tre turni giornalieri, ciascuno di 4 ore. Fabbriche della salute per depurare il sangue di chi ha i reni che non funzionano cha hanno visto aumentare i costi energetici del 300% nei primi sei mesi del 2022 (da 5mila a circa 15mila euro, a parità di energia consumata) e che quindi vedono sparire i margini di utili al netto dei costi del personale e di esercizio. La tariffa per la dialisi standard in Campania è di 165,27 euro a seduta onnicocomprensiva. Per quella convettiva, che garantisce minori tassi di ospedalizzazione e mortalità, è di 232,41 euro con tetto massimo al 20%. In altre Regioni le tariffe sono mediamente più alte del 4% e il tetto è al 40%. Per l'adeguamento bisognerà attendere fine anno quando la Campania sarà definitivamente uscita dal piano di rientro ma non c'è alcuna certezza. Uno scenario a tinte fosche che spinge la categoria alla mobilitazione: l'appuntamento è all'assemblea del 7 novembre all'Holiday inn a Napoli. L'Anisap chiede al governo regionale misure urgenti.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.