Il Governo decide per tutti e il popolo brontola. E’ sempre stato così, lo stesso capita nel mondo del calcio. A Palazzo scelgono di offrire un grazioso cadeaux ai cosiddetti “squadroni”, insomma alle società più forti economicamente, mediaticamente e – perché no – anche politicamente: una squadra B da mandare a giocare in serie C, manco la terza serie fosse un torneo amatoriale. Dunque, ecco per Inter, Juve, Atalanta, la possibilità di “svezzare” i giovani migliori e sfruttare le rose a dir poco ampie senza dover prima vincere un campionato sui polverosi campi di serie D. La Lega di serie A ordina, la Lega di serie B aderisce, quella di serie C subisce. E a poco servono, a dire il vero, certe trovate innovative, l’utilizzo della tecnologia e roba varia se poi non si da la possibilità a piazze storiche e blasonate di continuare a fare calcio. Sparito il Taranto, sparita la Turris con la reggina che arranca da anni tra i dilettanti e la gloriosa Triestina che a metà settembre ha già preso tanti di quei punti di penalizzazione che basterebbero per quattro retrocessioni consecutive. Si può essere o meno d’accordo con quanti hanno deciso di disertare lo stadio Arechi, stasera, per protesta. Tiferanno granata da casa, almeno per questa sera, per un ideale. E un ideale non va mai tradito. Per cui, non prendiamo alcuna posizione in merito: un plauso a chi sarà sugli spalti a sgolarsi, un plauso pure a chi ha deciso di non chinare il capo e dire “signorsì”.
La Lega di serie A ordina, la Lega di serie B aderisce, quella di serie C subisce
“Le squadre B? Guardatevele voi…”
Molti tifosi granata pronti a disertare lo stadio contro la "squadra B" dell'Atalanta
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