Sardonico ma anche diretto, Vincenzo De Luca. Ieri sera a "Che tempo che fa" ha spiegato le anomalie nel passaggio in zona rossa ed attaccato il Governo a testa bassa.
«Adesso dobbiamo dare una grande prova di unità nazionale a condizione però che il governo si metta in condizione di essere aiutato», dice Vincenzo De Luca parlando dell'emergenza Covid, a “Che tempo che fa”. Il presidente della Regione Campania rimarca la rapidità, appena tre giorni, con cui è stato deciso il destino di un territorio: «la Campania nel giro di 72 ore è passata da zona gialla a zona rossa. Il ministero dica cosa è accaduto», attacca il governatore, lasciando intendere che qualcosa non gli quadra.
Concetto cui dà forza la polemica a distanza con il Governo: «se abbiamo ministri che si mettono a fare sciacallaggio, credo che il presidente del Consiglio abbia il dovere di non fare il cardinale di curia ma di richiamare questi ministri ai doveri di buona educazione, di correttezza istituzionale e di onestà intellettuale», tuona De Luca, riferendosi in particolare al titolare degli Esteri, Luigi Di Maio, senza mai citarlo. «Non è tollerabile che un ministro si metta a fare sciacallaggio sulla base della più completa ignoranza», ha proseguito De Luca, che tornando sul passaggio in zona rossa argomenta: «o le carte non sono state lette martedì o non sono state lette venerdì. Oppure il Governo non ha retto alla campagna di sciacallaggio contro la Campania».
Completa il quadro la stilettata al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, «che è stato 102 volte in tv per parlare male di Napoli e della Campania», attacca De Luca. Un intervento, quello su Rai3, giunto in contemporanea con la precisazione sulla richiesta di medici inoltrata al Governo: la prima è stata inoltrata l'8 ottobre scorso e poi ancora il 28 ottobre (e non il 13 novembre): richieste peraltro reiterate ed identiche a quelle protocollate nei mesi precedenti.
