Il Sud chiama, il Governo non risponde

Ivano Montano

Non erano hoolingans a caccia di rogne: erano cittadini e amministratori della Campania e del Sud che semplicemente volevano far sentire la propria voce ad un Governo che con una mano prende i fondi europei e con l’altra li distribuisce quasi esclusivamente al nord. Non erano hooligans eppure sono stati trattati da tali, addirittura il corteo verso Palazzo Chigi è stato bloccato dallo schieramento delle forze dell’ordine, mandando su tutte le furie il Presidente della Regione Campania: «Ci dovete caricare!! Ci dovete uccidere!» – ha gridato Vincenzo De Luca agli agenti di polizia. Non sono mancati momenti di tensione, centinaia di manifestanti, tra sindaci e amministratori locali sono stati spintonati e strattonati, mentre cantavano “Bella ciao” a testa alta, verso un Governo che con l’Autonomia Differenziata rischia seriamente di avviare l’inesorabile percorso verso la secessione. “Giorgia Meloni non penalizza il Sud: lo calpesta e lo offende, perché questo disegno di autonomia differenziata calpesta e offende il Sud. Meloni deve chiedere scusa – incalza De Luca – perché i Fondi di Sviluppo e Coesione erano destinati in primo luogo al Sud, e gli accordi di coesione andavano fatti innanzitutto con le regioni del Sud invece che con tutte le regioni del Nord. Se pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia, la manifestazione di oggi serve a ricordare a Giorgia Meloni e a tutti che la dignità del Sud non è in vendita. Quindi chieda scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro”, ha aggiunto il Governatore della Campania che si è fatto promotore dell’iniziativa e portavoce di tutto il mezzogiorno d’Italia che era e resta ruota di scorta, che era e resta territorio da mortificare, depotenziare, depredare. Ma il Sud, ieri, ha rialzato la testa. La battaglia di civiltà è appena iniziata.

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