La destra sa quel che fa la sinistra: si oppone al terzo mandato e – tramite il portavoce della segreteria nazionale Pd, Taruffi – fa sapere che la legge approvata dal Consiglio regionale della Campania non sposta di un millimetro la posizione del partito, per cui per il Partito Democratico non sarà Vincenzo De Luca il candidato. La sinistra non sa quel che farà la destra, ma esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno già ipotizzato che il Governo impugnerà la norma. Più che una certezza, una speranza. In questa doppia sfida, quella del centro-destra che ambisce ovviamente a prendersi la Regione Campania e quella interna, scatologica, del Pd, l’unica sfida già vinta è quella lanciata dal Governatore De Luca, che ha mantenuto una linea di coerenza contro tutto e tutti, soprattutto contro il fuoco amico. A fare la differenza, è il linguaggio usato in questa vicenda tutta italiana: De Luca ha parlato in italiano e lo ha fatto in nome e per conto dell’elettorato, dunque del popolo campano. La Schlein, o se vogliamo il portavoce Taruffi – il cui cognome ricorda un certo Tafazzi, personaggio comico che ama prendersi a randellate lì dove non batte il sole – ha utilizzato il solito “politichese” in nome e per conto degli apparati politici che troppo spesso sono distratti e dunque distanti dalle reali esigenze dei cittadini. Le chiacchiere stanno a zero, i fatti dicono che Vincenzo De Luca ha vinto e poi stravinto, con il 70% delle preferenze, le elezioni regionali. I fatti dicono che Vincenzo de Luca ha lavorato, sta lavorando e vuole continuare a farlo per la comunità. Giustamente.
Per la Schlein, parla Taruffi: «De Luca non sarà il nostro candidato»
Vince De Luca, polemiche a… destra e a sinistra
La legge regionale "premia" il lavoro sul campo, al di là delle "poltrone"
136
articolo precedente