Ad Empoli la più brutta Salernitana della gestione Sousa

Michele Masturzo

Troppo brutta per essere vera. La peggior Salernitana della gestione Sousa cade ad Empoli, in casa del fanalino di coda del campionato di Serie A, contro una squadra che non solo non aveva ancora fatto punti, ma che era a secco in termini di reti realizzate e aveva sempre incassato almeno un gol. E invece al Castellani, dopo il gol annullato in avvio a Cabral per fuorigioco dello stesso capoverdiano, la Salernitana s’è inceppata. Bloccata, impaurita, sovrastata dal punto di vista fisico e dell’organizzazione. Non solo non ha funzionato il piano partita predisposto dallo staff, che voleva puntare sulle corsie esterne, pur non avendo in area calciatori in grado di convertire i cross messi al centro dai compagni, ma col passare dei minuti è stato “stracciato” dai giocatori. Dopo un salvataggio di Ochoa e un errore sotto misura di Baldanzi, l’Empoli ha preso d’infilata la Salernitana ed è passato in vantaggio col gol del gioiellino dell’Under 21. Da quel momento in avanti, impaurita, nervosa, la squadra di Sousa ha smesso di giocare… di squadra. Oltre a ringraziare San Memo, non esente da colpe sul gol ma poi miracoloso nei successivi interventi che hanno impedito ai toscani di arrotondare il punteggio, il team granata ha iniziato ad affidarsi ad iniziative individuali che non hanno prodotto nulla di buono. Nemmeno l’ingresso in campo di Dia è servito per dare maggior peso specifico, visto che il senegalese non è stato rifornito dai compagni (né lui si è sbattuto più di tanto). Con Dia, Botheim, Tchaouna, Kastanos e Cabral contemporaneamente in campo, le cose non sono cambiate e solo sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto a sorpresa, proprio Cabral ha avuto la più ghiotta occasione, ma il suo tiro a giro con Berisha battuto si è stampato sul palo. La possibile rimonta della Salernitana, quindi, stavolta è stata frenata dal legno (il quarto colpito dal capoverdiano). C’è poco tempo prima della partita con l’Inter (e dello scontro diretto in chiave salvezza in casa del Monza che precederà la seconda sosta), ma Sousa ed il suo staff devono assolutamente trovare il modo di mettere un po’ di ordine sul rettangolo verde. La Salernitana che giocava un calcio corale della passata stagione sta diventando un ricordo sbiadito.

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