Venti milioni di euro, era la richiesta del club russo del Krasnodar

Caso Botheim, il Tas ha dato ragione alla Salernitana

L'attaccante norvegese, dopo l'inizio della guerra in Ucraina, sospese il contratto coi russi ex art. 14 del regolamento FIFA, e arrivò da svincolato
Francesca Salemme

Il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna ha dato ragione alla Salernitana –  difesa da Salvatore Civale, Edoardo Chiacchio, Francesco Fimmanò e Salvatore Sica -, nel caso che vedeva opposto il club granata al Krasnodar, club russo che aveva sotto contratto Erik Botheim prima dello svincolo nell’estate 2022.

Venti milioni di euro, era la richiesta della società russa: un po’ troppo per l’unico gol e le 39 presenze dell’ex attaccante norvegese. Il club russo contestava lo svincolo unilaterale del giocatore, avvenuto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, e puntava a ottenere un indennizzo dalla società di Iervolino, che lo aveva ingaggiato nell’estate del 2022.

Botheim allora si avvalse dell’articolo 14 del regolamento FIFA, che consentiva ai calciatori tesserati in Russia e Ucraina di sospendere il contratto fino al 30 giugno 2023. Ma il norvegese decise di rescindere definitivamente, firmando per il club granata da svincolato.  

Il Krasnodar, che lo aveva acquistato per 7,5 milioni di euro più bonus, non aveva mai digerito l’addio, pertanto si è rivolto al tribunale dello sport, che però ha dato ragione alla Salernitana.

Intanto a gennaio dello scorso anno il giocatore era tornato in patria, avendo trovato la salernitana un accordo senza indennizzo con il Malmoe, formula scelta anche per evitare di dover dimostrare di  aver “lucrato” sulla cessione del calciatore.

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