Danilo Iervolino affida ancora una volta ai media nazionali, nel caso di specie al Corriere dello Sport, il suo pensiero dopo la seconda retrocessione consecutiva. Intervistato da Tullio Calzone, il patron granata si assume la responsabilità della stagione negativa, dei 4 allenatori e dei 2 direttori sportivi cambiati, dei 23 calciatori a titolo temporaneo ingaggiati e del doppio salto all’indietro, ma sottolinea anche le anomalie del sistema calcio che consente l’iscrizione di club pesantemente indebitati in danno di chi con fatica rispetta determinati parametri («Il sistema premia chi sopravvive per inerzia, non chi costruisce con visione») e che cambia le regole del gioco in corso d’opera. «Non penso affatto alla resa – ha detto Iervolino -. Penso alla ricostruzione. Questo è il tempo della riflessione, certo, ma anche della determinazione. La Salernitana non può finire qui. C’è una ferita, ma anche una voglia profonda di riscatto. Ripartiremo con idee più chiare, con basi più solide, con scelte coerenti. A chi spera che io molli, rispondo che non ho mai amato le uscite di scena. Amo le sfide, e quella che mi attende oggi è forse la più dura, ma anche la più autentica. Perché chi ama davvero, resta. E io rimango qui per rilanciare questa maglia e questa città. Continueremo a lottare in ogni sede, affinché siano tutelati i diritti della Salernitana e delle società che credono in un calcio pulito, trasparente e meritocratico». Iervolino, che rimarca anche gli errori arbitrali che hanno caratterizzato le due gare dei playout, è conscio di aver deluso le aspettative dei tifosi, che hanno rivolto la loro contestazione in particolare al Palazzo ed ai calciatori, ma è pronto a rilanciare: «Quando sei il proprietario, ogni decisione è tua – ha detto Iervolino -. Ho sbagliato a fidarmi di alcune scelte tecniche, a non trovare continuità nella guida sportiva, a non costruire una base solida e lunga nel tempo. Ho ascoltato troppo chi mi diceva “servono cambiamenti” e poco chi suggeriva stabilità. Ho commesso errori, ma mai in mala fede. Sempre con il desiderio di migliorare».
Il proprietario della Salernitana si assume le responsabilità della seconda retrocessione consecutiva
Iervolino: “Chi ama davvero, resta”
"Non penso affatto alla resa. Penso alla ricostruzione"
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