Nell’incertezza più totale l’unica cosa certa per chi comanda sono i playout tra Salernitana e Sampdoria. Il che è tutto dire. E’ il paradosso del calcio italiano che fa disputare gli spareggi salvezza oltre un mese dopo la fine della stagione regolare, senza attendere gli esiti del ricorso presentato dalla Salernitana al Tribunale Federale Nazionale. Con quale testa i giocatori scenderanno in campo avendo azzerato mentalmente la concentrazione che solo le partite agonistiche sanno dare?
Tra l’altro dopo cinque settimane nelle quali non è stato possibile disputare neanche un’amichevole perché le altre squadre hanno già finito. La Salernitana no, è costretta a giocarsi la salvezza in serie B nei giorni in cui solitamente i giocatori sono in vacanza, prima di iniziare la nuova stagione. I granata, inoltre, dovranno affrontare nei playout un avversario diverso, non più il Frosinone ma la Sampdoria dopo la penalizzazione del Brescia, arrivata in colpevole ritardo solo a fine maggio per una violazione risalente a febbraio.
Il punto è proprio questo, il tempo. Spesso sbagliato da parte di chi gestisce il calcio in Italia che si muove con la velocità di un pachiderma, assolutamente incompatibile con i tempi di un campionato che deve essere tutelato nei suoi verdetti del campo. Ed invece le classifiche vengono riscritte a giochi conclusi, assolutamente fuori tempo e il calcio italiano finisce in fuorigioco. Ma ora è il tempo di pensare solo al campo, la Salernitana deve battere la Sampdoria per restare in serie B. Poi si vedrà.