Inzaghi, la Salernitana e il momento giusto

Michele Masturzo

“Il momento giusto” è il titolo del libro che Filippo Inzaghi ha scritto con la collaborazione di G.B. Olivero. I due, sul palco ieri al Festival dello Sport di Trento, hanno dato vita ad un incontro dibattito molto intenso, sugli inizi del bomber piacentino, sulla sua esplosione col Milan, sul suo innato senso del gol, sulle esperienze (alcune felici, altre meno) nella sua nuova vita da allenatore, a cui i presidenti chiedono di dare delle dritte agli attaccanti (come ha fatto anche Iervolino). Sempre sul filo del fuorigioco, rischiando, per ottenere un risultato, anche andando controcorrente alle volte. E dopo l’esonero rimediato alla guida del Brescia (mentre era terzo in classifica) ed il fallimento della Reggina, l’offerta della Salernitana per Inzaghi ha rappresentato proprio il momento giusto per ripartire e rimettersi in discussione.
«È una piazza calda come l’anno scorso a Reggio. In tanti mi dicevano “chi te lo fa fare” ma io guardo ancora le curve. Non mi svegliate, non voglio guardare altro: il calcio è questo, è quello che sognavo da bambino, vedere che la gente anche di altre tifoserie ti apprezza è gratificante. – ha detto – A Salerno la squadra è forte, il presidente ha grande entusiasmo, De Sanctis ha giocato con me. Quando ho avuto queste combo sono sempre arrivati i risultati. Siamo penultimi ma la squadra può giocarsela, ha una delle tifoserie più bella d’Italia: i nostri supporters vanno dappertutto e sono trascinanti, dobbiamo essere bravi noi a fare poche parole e tanti fatti per trascinarli con noi verso il nostro traguardo. Gli ultimi due anni sono stati complicati: essere esonerato da terzo in classifica a Brescia e vedere fallire la società alla Reggina è dura. È una ferita aperta, sono cose che devono arricchirmi. A Salerno ho trovato tutto quello che cercavo, sono partito subito con grande entusiasmo, credo nella squadra anche se ci sarà tanto lavoro da fare, alla fine i risultati arriveranno. Ultima di campionato c’è Milan-Salernitana, non sono mai riuscito a tornare da avversario a San Siro. Decidere lo scudetto con mio fratello a distanza? Me la sogno più serena per tutti».

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