La Salernitana regge l’urto in casa del Torino ma non punge

Michele Masturzo

Pippo Inzaghi si aspettava una partita “sporca” a Torino e così ha preparato la squadra per il match dell’Olimpico, puntando su compattezza, grinta e voglia di riproporsi. Se in fase difensiva il piano studiato dal trainer granata e dal suo staff ha funzionato, con Boateng direttore di un’orchestra che ha mostrato immediata sintonia, dalla cintola in su il team dell’ippocampo ha fatto fatica a ripartire.
In particolare, nel primo tempo Candreva e Kastanos hanno problemi a trovare la giusta posizione in campo e Tchaouna, nell’inedito ruolo di falso nueve, si sbatte ma risulta poco efficace. In compenso, la Salernitana nei primi 45 minuti non corre pericoli particolari.
Nella ripresa i campani hanno un approccio decisamente più volitivo e i frutti si vedono, con le conclusioni di Basic e Candreva alte sopra la traversa. Ma soprattutto con l’azione derivante da corner su cui non solo la Salernitana reclama la mancata concessione di un penalty per il tocco di mano di Bellanova non rilevato dall’arbitro nè dalla Sala Var, ma saluta il ritorno in campo di Dia, il cui destro impegna severamente i riflessi di Milinkovic-Savic. Ochoa, dal canto suo, respinge al mittente un tentativo di Linetty da fuori e vede terminare fuori i tentativi aerei dei vari Ricci, Pellegri e Zapata. In buona sostanza, contro attaccanti di prima fascia, la Salernitana concede ai padroni di casa opportunità solo sugli sviluppi di calci piazzati, un aspetto che comunque andrà sistemato.
Conquistato un punto di ripartenza all’Olimpico, ora Inzaghi dovrà predisporre un piano partita diverso per lo scontro diretto con l’Empoli, nel quale la sua Salernitana sarà chiamata a fare gioco, confermando però i progressi evidenziati dal punto di vista della tenuta difensiva.

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