Il copatron, che appare sempre più lontano dalle cose granata, potrebbe cercare alleati in Lega B

Lotito, anche la battaglia per i diritti tv viene prima della Salernitana

Il presidente della Lazio si astiene nella votazione per l'affidamento a CVC della creazione di una media company
Michele Masturzo

Claudio Lotito ha perso la prima battaglia per i diritti tv ma non la guerra. Il presidente della Lazio ieri, nel corso dell'Assemblea di Lega A, si è astenuto assieme ad altri 4 colleghi e non ha votato (a differenza di altri 15 presidenti) la proposta del presidente Dal Pino di chiudere la trattativa con CVC, il fondo inglese di private equity che intende creare dall'anno prossimo una media company capace di gestire e rivendere i diritti televisivi della Serie A, assicurando massimizzazione dei profitti alle società. Lotito avrebbe preferito altre soluzioni e non è affatto escluso che, visto che l'affare CVC non è ancora concluso, non continui a portare avanti nell'ombra la sua idea, coinvolgendo magari i club di Serie B, tramite la Salernitana. Le società cadette potrebbero recitare un ruolo importante nella vicenda. Mentre una commissione di nuova formazione sarà incaricata di trattare tutti i dettagli con CVC, a stretto giro di posta la Lega B potrebbe alzare la voce, per chiedere di essere interpellata. Nei giorni scorsi il presidente Balata aveva dialogato con Dal Pino, rappresentandogli alcune richieste dei club cadetti. I rapporti tra le parti non sono proprio idilliaci, perché la Serie A non ha rispettato fino in fondo gli accordi di separazione tra leghe presi dieci anni or sono (tra cui il 7,5% di mutualità da corrispondere al torneo inferiore). E Balata in passato ha già ribadito che “l'ingresso dei fondi nella media company rischia di pregiudicare gli interessi di quelle società che nei prossimi anni accederanno alla massima serie e potrebbero non beneficiare di una parte dei proventi loro spettanti. Oltre che rilevantissimo in termini economici, tale pregiudizio sarebbe altresì irreparabile, circostanza che richiede il preventivo coinvolgimento della Lega Serie B nelle trattative”. Operando nell'ombra, raccogliendo consensi tra i club cadetti, dunque, Lotito potrebbe far valere la sua opinione, che non è stata tenuta in grande considerazione nell'Assemblea di Lega A. Impegnato com'è in questa, ed in altre battaglie, il co-patron della Salernitana continua a risultare molto distante, quasi disinteressato, dalle cose di casa granata. Né lui né il cognato Mezzaroma hanno espresso giudizi sul mercato condotto dal diesse Fabiani. Nessuno dalla proprietà si è sbilanciato sugli obiettivi che la squadra di Castori dovrà perseguire. Nessuno si è fatto vivo all'esordio casalingo (né in Coppa né in campionato). Saranno gli impegni lavorativi, saranno le questioni politiche, saranno gli affari della Lazio, ma la Salernitana per Lotito continua a non sembrare affatto il primo pensiero

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