Juve Stabia di cuore e grinta al Tombolato, molti rimpianti, invece, per i padroni di casa del Cittadella: tra le due squadre la partita finisce con il risultato di 2 a 2.
Primo tempo spettacolare che regala gol ed emozioni e un secondo tempo dove prevale la paura del non perdere. Le due squadre si dividono la posta in palio e muovono la classifica ma non possono essere soddisfatte di come sono andate le cose in campo.
Pavan si fa male durante il riscaldamento per il solito fastidio al ginocchio. Al suo posto Angeli. Dal Canto ripropone il solito 3-5-2 con uno sfruttamento molto intenso delle corsie laterali.
Masciangelo e Carissoni, capitano dopo il forfait di Pavan, sono pressanti, regolari ma non riescono a finalizzare. In mezzo Tronchin è su ogni pallone ma la squadra è lunghissima sul terreno di gioco. Molto meglio a livello tattico la Juve Stabia. L’11 di Pagliuca è compatto, e molto bravo sulle palle inattive. Al 12′ Bellich colpisce di testa, palla sulla traversa.
Al 21′ però è il Cittadella a sbloccare il risultato: discesa di Masciangelo sulla sinistra, cross sul primo palo per l’inserimento puntuale con la testa di Amatucci. Il gol rilassa troppo i patavini che, otto minuti dopo, subiscono il pareggio: Candellone – anche lui di testa – al 30′ prende il tempo a Pandolfi e fa gol. Nemmeno il tempo di metabolizzare che arriva la rovesciata – bella, improvvisa e imparabile del momentaneo 1-2 a firma Folino.
Nonostante luno/due ravvicinato, il Cittadella non si disunisce e nei minuti di recupero prima sfiora il pari con Pandolfi e poi è lo stesso bomber campano a rimettere a posto i conti su rigore
Dopo i fuochi d’artificio dei 45′ iniziali, nella ripresa il ritmo si abbassa e la sfida diventa una guerra di posizione. Il gioco ristagna in mezzo al campo, con il solo Pandolfi a tentare di impensierire la difesa ospite.
Nel finale tornano le emozioni. Ravasio divora una doppia chance clamorosa all’89’, con Thiam che si esalta sulle tenere conclusioni sottomisura del numero 91 del Cittadella. Al 93′ c’è spazio per le proteste in casa Cittadella. Il braccio di Baldi è poco aderente al corpo e sul cross di Amatucci gli estremi per il rigore ci sarebbero tutti.
Arriva prima il triplice fischio che sancisce da un lato il mese nero dei campani che non trovano più la vittoria in campionato e dall’altro la maledizione del Cittadella che continua ad inseguire la prima vittoria in casa che ancora non arriva.