In virtù del miglior piazzamento, due pareggi favorirebbero il Frosinone. Non sono previsti supplementari nè rigori

Regolamento playout, alla Salernitana serve una vittoria

Vengono azzerate le diffide della stagione regolare
Michele Masturzo

La Salernitana dovrà battere almeno una volta il Frosinone nei due confronti in programma lunedì 19 allo stadio Arechi e lunedì 26 allo Stirpe. In stagione regolare l’operazione non è riuscita al team dell’ippocampo. All’andata, in casa i ciociari si imposero per 2-0 (Salernitana in 10 dal 40esimo per l’ingenua espulsione di Ghiglione e reti per i padroni di casa nella ripresa di Kvernadze e Ambrosino). Al ritorno, i gialloblu con l’esordiente Bianco in panchina strapparono un punto nel Principe degli Stadi (1-1 con Ghiglione che nel secondo tempo rispose a Partipilo e i campani che nel finale non riuscirono a sfruttare la superiorità numerica dopo il rosso rimediato da Di Chiara). Dopo la partita di Salerno il Frosinone avrebbe inanellato una serie di 4 vittorie consecutive. Alla fine del girone di ritorno i ciociari arrivano con 43 punti, 42 quelli della Salernitana. Di conseguenza, le due squadre saranno protagoniste dello spareggio salvezza. In virtù del miglior piazzamento in classifica, in caso di doppio pareggio o di differenza reti pari nei due confronti, sarebbe il Frosinone a festeggiare (non si disputerebbero i tempi supplementari nè i rigori). Per questo, la Salernitana deve assolutamente cercare di vincere una delle due partite e di portare dalla propria parte la differenza dei gol nell’ambito dei due match dei play out. Non si tiene conto delle diffide a cui i calciatori sono andati incontro nella stagione regolare: un giocatore ammonito all’andata, potrà giocare anche il ritorno; solo in caso di cartellino rosso (per doppia ammonizione o diretto) scatterà la squalifica. Valgono invece le sanzioni disciplinari comminate dal giudice sportivo al termine dell’ultima gara di campionato: per la Salernitana è stato fermato per un tempo il preparatore fisico Matarangolo, espulso nel convulso finale a Cittadella “per essersi alzato, al 33° del secondo tempo, dalla panchina aggiuntiva per impartire indicazioni ai calciatori della propria squadra, arrivando quasi all’altezza della bandierina del calcio d’angolo”.

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