Salernitana, galleria degli orrori in casa della Lazio

Michele Masturzo

Per ripartire, dopo la sconfitta nel derby con la Roma, la Lazio, contestata duramente dalla Curva Nord, cambia modulo (passando al 4-4-1-1) e interpreti. Tudor rilancia Lazzari e Luis Alberto e riporta Felipe Anderson in avanti. La Salernitana risponde rispolverando il 3-4-2-1 e la scelta non si rivela azzeccatissima. Su un calcio di punizione in proprio favore e nella sua metà campo, Candreva prova il dribbling, Felipe Anderson gli ruba palla e riparte per vie centrali, il capitano lo insegue invano, Pirola lo aspetta invece di affrontarlo e l’attaccante biancoceleste deve solo prendere la mira per battere Costil. Tutto troppo facile. Il raddoppio arriva anche in maniera peggiore: sul corner di Luis Alberto, la deviazione di Castellanos manda fuori giri Gyomber che tocca il pallone con la mano, l’arbitro indica il dischetto ma non fischia, la Salernitana si ferma, Vecino no e in girata supera il portiere granata per la seconda volta. Con un moto d’orgoglio il team dell’ippocampo riesce almeno ad accorciare le distanze: Boateng mette in movimento Bradaric, sprint e cross basso, Ikwuemesi fa da sponda per Maggiore che ripropone di sinistro al centro dell’area, Lazzari e Gila si perdono Tchaouna e il francese segna il gol della bandiera. Per l’ex del Rennes è il terzo centro stagionale. La gioia dura poco perchè prima dell’intervallo con una fitta trama di passaggi, la Lazio si ripresenta in area di rigore, il centrocampo non fa filtro, Pirola si fa attrarre dal pallone e non segue il taglio di Felipe Anderson, per il quale segnare il 3-1 è un gioco da ragazzi. Dopo Belotti, Radonjic, Thorstvedt, Zirkzee e Shomurodov, anche il numero 7 biancoceleste firma una doppietta contro i granata (oltre al poker rifilato da Lautaro al team dell’ippocampo). La galleria degli orrori si arricchisce di un nuovo pezzo da collezione. Nella ripresa, con Manolas, Legowski e Sambia al posto di Boateng, Maggiore e Zanoli, la Salernitana rischia il tracollo, solo per questione di centimetri ancora Felipe Anderson non riesce a portarsi a casa il pallone. In seguito è bravo Costil a chiudere lo specchio della porta a Luis Alberto. Non è finita: c’è ancora il tempo per vedere Gyomber e Coulibaly regalare il pallone agli avversari in fase di impostazione e Isaksen infilarsi nelle maglie della retroguardia granata per siglare di destro il gol del definitivo 4-1.

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