Salernitana ko all’esordio di Liverani, non è cambiato nulla

Redazione

Liverani può avere tutti gli alibi del mondo, dalle assenze di Fazio, Gyomber, Pirola, Bradaric e Pierozzi all’indisposizione notturna di Manolas, passando per il contrattempo occorso a Boateng, già acciaccato, in avvio di gara. Ma la scelta del nuovo allenatore di perserverare con il 3-4-2-1 anche a San Siro è parsa al limite del masochismo. Dal terzo tecnico stagionale ci si aspettava un segnale di discontinuità, innanzitutto dal punto di vista tattico, in considerazione del fatto che Sousa ed Inzaghi sono stati esonerati per la mancanza di risultati derivante dai problemi tattici e dall’impiego di calciatori fuori ruolo. Per una settimana si è parlato di difesa a quattro, mediana a tre e più peso in avanti.
Ma a Milano, in casa della capolista, con Inzaghi che schiera 10 titolari su 11, della Salernitana non c’è traccia. Letteralmente. Schiacciata nella sua metà campo, schierata a specchio con rispetto ai neroazzurri con Candreva chiamato a fare la spola tra mediana e trequarti, la squadra di Liverani, che dopo 20 minuti perde per infortunio Boateng e non cambia modulo ma dà vita all’esperimento di Maggiore centrale nel terzetto difensivo, perde tutti i duelli individuali e viene surclassata dai neroazzurri che chiudono il primo tempo sul 3-0 e che sfiorano il gol anche in altre circostanze.
Il copione di questo film horror nella ripresa si arricchisce: al momento delle sostituzioni, Coulibaly infila il tunnel degli spogliatoi, Dia non dà la mano a Liverani. Domani l’argomento sarà affrontato al Mary Rosy. Nulla cambia con gli ingressi di Legowski e Weissman, se non il fatto che almeno i due nuovi entrati si sbattono. Nel finale Kastanos viene riproposto in fascia, al posto di Zanoli, e Simy che rileva Tchaouna, più per necessità che per scelta.
Finisce con l’Inter che dilaga, dando vita alla fuga scudetto che dà entusiasmo ai neroazzurri in vista della Champions e con la Salernitana che deve rimettere per l’ennesima volta insieme i cocci prima di un ciclo di partite che andranno affrontate con tutt’altro piglio.

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