Salernitana, la grande attesa

La grande attesa. La vigilia di Salernitana-Frosinone scorre via a ritmo lento. Sembra infinito il tempo che separa i granata dalla gara di andata dei playout per restare in serie B, dilatato dalle mille emozioni e sensazioni di una partita che vale una stagione. Frase spesso abusata ma stavolta tremendamente vera. Una partita che dura 180 minuti, tra andata e ritorno, senza supplementari. In caso di parità di punti al termine delle due gare del 19 e 26 maggio, si valuta la differenza reti. In caso di ulteriore parità, resta in serie B la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. E qui la Salernitana è in svantaggio ma, evitando di arrivare a quest’ultima ipotesi del piazzamento, potrebbe essere in vantaggio per altri aspetti. Come quello psicologico perchè i granata si presentano ai playout dopo averli conquistati per i capelli all’ultima giornata vincendo lo scontro diretto a Cittadella e quindi con un umore di gruppo in crescendo. La sconfitta di Genova alla penultima giornata con la Sampdoria aveva fatto sprofondare in zona retrocessione la Salernitana che, con Marino in panchina, ha vinto quattro volte su sei, viaggiando alla media di due punti a partita. Il doppio di quella del Frosinone che nelle ultime sei gare ha raccolto sei punti e si ritrova a fare i playout dopo aver pensato concretamente alla salvezza diretta. C’è poi il fattore pubblico. Domani all’Arechi sarà tutto esaurito, i tifosi sono pronti a sostenere al massimo i granata per superare anche lo svantaggio di giocare il ritorno a Frosinone. Gli spareggi sono spesso partite a sé stanti, da affrontare con la giusta spregiudicatezza per la Salernitana che deve vincere almeno una delle due partite, segnando un goal più degli avversari in caso di parità dopo 180 minuti. Il giorno prima del primo esame la tensione aumenta.