In ritiro anticipato da ieri sera, la Salernitana fa la spola tra albergo e Mary Rosy per preparare al meglio la sfida col Monza e per cercare di fare gruppo in vista del rush finale del campionato di Serie A.
Coi brianzoli si apre un mini-ciclo di gare che, almeno sulla carta, parrebbero alla portata della squadra granata (dopo i biancorossi, doppia trasferta a Udine e Cagliari, poi Lecce all’Arechi, Bologna fuori casa e Sassuolo tra le mura amiche). Sfruttando al meglio il calendario il team dell’ippocampo potrebbe ancora avere la possibilità di riaprire i giochi salvezza. Ma servono i punti. Occorrono i gol. Bisogna prestare più attenzione in mezzo al campo. E, possibilmente, c’è la necessità di blindare la porta di Ochoa. Da tutti i punti di vista (dalla costruzione della manovra al coraggio nell’uno contro uno, dalla spinta sulle fasce, all’aggressività sulle seconde palle, alla corretta occupazione degli spazi), la Salernitana deve fare rapidamente un deciso salto di qualità.
Dopo i primi esperimenti settimanali, come accaduto prima della partita con l’Inter c’è la sensazione che i granata possano presentarsi in campo col solito spartito. Anche contro i brianzoli, che si disimpegneranno all’Arechi con un 4-2-3-1 all’insegna del movimento, la Salernitana dovrebbe giocare col 3-4-2-1. Davanti ad Ochoa dovrebbero disimpegnarsi Manolas, uno tra Boateng e Fazio, e Pasalidis. Zanoli e Bradaric saranno i cursori laterali. In mezzo, dovrebbe toccare a Maggiore (che stavolta potrebbe essere preferito a Coulibaly) e Basic. Mentre in avanti, Kastanos, Candreva e Weissman potrebbero partire dall’inizzio, con Dia, Vignato e Tchaouna pronti a subentrare.
Salernitana, Liverani non cambia modulo
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